Ultimo Aggiornamento : 16-04-2003 : Last Release
Nei segni che confondono la borghesia, la nobilità e i meschini profeti del regresso riconosciamo la mano del nostro valente amico, Robin Goodfellow, la vecchia talpa che scava tanto rapidamente, il grande minatore: la rivoluzione! - KARL MARX -
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INIZIATO L'ASSALTO ALL'IRAQ

IL CAPITALISMO E' GUERRA

 

volantino distribuito dal 20 marzo 

Le truppe anglo-americane dei criminali Bush e Blair hanno iniziato la loro opera infame. I proletari iracheni subiscono ancora una volta la loro quota mostruosa di morte e distruzione. Migliaia di profughi iracheni cercano rifugio nei Paesi vicini, sulle montagne, nei rifugi. Gran parte di essi non ha nessuna voglia di battersi per difendere il regime infame di Saddam.

I lavoratori, i giovani che si sono mobilitati in tutto il mondo per fermare questa guerra terrificante, possono verificare che il pacifismo con le sue marce e con i suoi appelli ai potenti serve a ben poco. Solo l’insubordinazione, la diserzione, il disfattismo rivoluzionario possono fermare la macchina bellica imperialista. I lavoratori non devono far conto né dei governi falsamente pacifisti come la Francia o la Germania (che solo un anno fa bombardavano l’Afghanistan) né sul Papa (che fomentò la guerra in Iugoslavia). I lavoratori possono far conto solo su se stessi, sulla loro forza, la cui potenza neppure loro stessi conoscono. Se oggi uno sciopero internazionale prolungato dei lavoratori fosse indetto, metterebbe in ginocchio la macchina bellica assassina.

I dirigenti dei movimenti di liberazione kurdi – come ieri quelli kosovari o croati – schierandosi di fatto con Washington stanno dimostrando tutta la miseria del nazionalismo. Nell’epoca imperialista questi movimenti sono solo pedine nelle lotte interimperialiste per la spartizione e il controllo delle materie prime, delle risorse e delle aree geografiche tra tutte le potenze capitaliste. 

No al nazionalismo! Sì all’unità della povera gente, qualunque sia la sua etnia!

E’ necessario trarre delle lezioni da questa nuova e terribile carneficina. Il capitalismo - per uscire dalla stagnazione economica in cui da anni si dibatte – è pronto a produrre nuove guerre e nuovi massacri nei prossimi anni, più terribili e disastrosi di questi. E’ sintomatico che quando la guerra è iniziata le Borse hanno cominciato a salire!

I lavoratori sanno bene cosa significa la guerra capitalista a casa propria: aumento dello sfruttamento e dei prezzi, licenziamenti, disoccupazione, razzismo, solitudine e alienazione.

Bisogna trarne tutte le conseguenze del caso. Bisogna organizzarsi per farla finita con un sistema che produce oppressione e morte.

 

No alla guerra imperialista anglo-americana!

No al falso pacifismo europeo!

Nessun sostegno a Saddam e alla sua cricca anticomunista!

Proletari di tutti i paesi, unitevi!   

 

 

COLLETTIVO COMUNISTA

GiovaneTalpa

 


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