volantino distribuito dal 20 marzo
Le truppe
anglo-americane dei criminali Bush e Blair hanno iniziato la loro
opera infame. I proletari iracheni subiscono ancora una volta la loro
quota mostruosa di morte e distruzione. Migliaia di profughi iracheni
cercano rifugio nei Paesi vicini, sulle montagne, nei rifugi. Gran
parte di essi non ha nessuna voglia di battersi per difendere il
regime infame di Saddam.
I lavoratori, i
giovani che si sono mobilitati in tutto il mondo per fermare questa
guerra terrificante, possono verificare che il pacifismo con le sue
marce e con i suoi appelli ai potenti serve a ben poco. Solo
l’insubordinazione, la diserzione, il disfattismo rivoluzionario
possono fermare la macchina bellica imperialista. I lavoratori non
devono far conto né dei governi falsamente pacifisti come la Francia o
la Germania (che solo un anno fa bombardavano l’Afghanistan) né sul
Papa (che fomentò la guerra in Iugoslavia). I lavoratori possono far
conto solo su se stessi, sulla loro forza, la cui potenza neppure loro
stessi conoscono. Se oggi uno sciopero internazionale prolungato dei
lavoratori fosse indetto, metterebbe in ginocchio la macchina bellica
assassina.
I dirigenti dei
movimenti di liberazione kurdi – come ieri quelli kosovari o croati –
schierandosi di fatto con Washington stanno dimostrando tutta la
miseria del nazionalismo. Nell’epoca imperialista questi movimenti
sono solo pedine nelle lotte interimperialiste per la spartizione e il
controllo delle materie prime, delle risorse e delle aree geografiche
tra tutte le potenze capitaliste.
No al
nazionalismo! Sì all’unità della povera gente, qualunque sia la sua
etnia!
E’ necessario
trarre delle lezioni da questa nuova e terribile carneficina. Il
capitalismo - per uscire dalla stagnazione economica in cui da anni si
dibatte – è pronto a produrre nuove guerre e nuovi massacri nei
prossimi anni, più terribili e disastrosi di questi. E’ sintomatico
che quando la guerra è iniziata le Borse hanno cominciato a salire!
I lavoratori
sanno bene cosa significa la guerra capitalista a casa propria:
aumento dello sfruttamento e dei prezzi, licenziamenti,
disoccupazione, razzismo, solitudine e alienazione.
Bisogna trarne
tutte le conseguenze del caso. Bisogna organizzarsi per farla finita
con un sistema che produce oppressione e morte.
No alla
guerra imperialista anglo-americana!
No al
falso pacifismo europeo!
Nessun
sostegno a Saddam e alla sua cricca anticomunista!
Proletari
di tutti i paesi, unitevi!
COLLETTIVO COMUNISTA
GiovaneTalpa
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