Ultimo Aggiornamento : 23-05-2003 : Last Release
Nei segni che confondono la borghesia, la nobilità e i meschini profeti del regresso riconosciamo la mano del nostro valente amico, Robin Goodfellow, la vecchia talpa che scava tanto rapidamente, il grande minatore: la rivoluzione! - KARL MARX -
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Spartizione delle ricchezze ... o facciamo da soli!

 

   Spartizione delle ricchezze ... o facciamo da soli!

Questa volta, la battaglia è decisiva... Noi non abbiamo diritto
di perderla, se no lo Stato continuerà la demolizione sociale
senza alcun ritegno.

A differenza del movimento del dicembre 95 contro il progetto
Juppé, i/le lavoratori/trici del settore privato come del
pubblico sono direttamente coinvolti/e. La nostra arma, é lo
sciopero generale interprofessionale, pubblico/privato,
prolungabile fino al ritiro del progetto Raffarin... La piazza
non ha ancora detto la sua ultima parola!


Temporeggiamenti colpevoli

Dopo l'enorme successo dello sciopero generale del 13 maggio,
che ha visto numerosi lavoratori/trici del settore privato
aggiungersi ai cortei, sarebbe stato un errore non prolungare
questo sciopero, che è l'unico mezzo che ci assicura i rapporti
di forza necessari. Tuttavia è la scelta fatta dalle direzioni
confederali della CGT, CFDT e UNSA, che ha permesso a Raffarin e
Fillon di mantenere il loro progetto al tavolo delle
consultazioni bidone del 14 maggio.

Il rapido tradimento della direzione della CFDT il 15 maggio ha
se non altro il merito di chiarire la situazione. Adesso,
nessuna esitazione, tutti in sciopero!


Per una lotta europea

Altrove in Europa, la demolizione delle pensioni segue un
programma definito all'epoca del Consiglio europeo del marzo
2002 (aumento di 5 anni dei contributi in tutta l'UE),
consegnato dal duo Jospin-Chirac.

L'Austria, il 14 maggio, ha conosciuto il suo primo sciopero
generale da 50 anni. Il governo (destra+estrema destra) difende
un progetto vicino a quello di Raffarin (ribasso delle pensioni
del 30%).

Il controvertice del G8 ad Evian, dal 28 maggio al 2 giugno,
sarà un momento di solidarietà internazionale contro la
demolizione sociale. Il vigore delle manifestazioni anti-G8 sarà
anche determinante per la lotta.


Per un'alternativa politica

Per Raffarin "non è la piazza che governa". Certo, è dunque il
Medef (Confindustria). Come la sinistra al potere ci ha
utilmente ricordato per 5 anni, sono i mercati a decidere, molto
più dei governi. L'alternativa si costruisce fuori dalle
istituzioni, nelle piazze e nelle fabbriche.

L'avvenire che noi vogliamo non è un'ennesima alternativa alla
sinistra che ci porterebbe all'impasse. Quello che è all'ordine
del giorno è la rimessa in causa globale del capitalismo e delle
istituzioni, è la costruzione di una società egalitaria. E'
necessario discutere anche di questo!

Oltre la battaglia delle pensioni, una battaglia altamente
politica: la ridistribuzione delle ricchezze, la messa in
discussione del capitalismo.

Il periodo 1970-2000 ha visto il prodotto interno lordo
francese, che è un buon indice della creazione di ricchezza,
raddoppiato. Contemporaneamente, non è stato però raddoppiato il
potere d'acquisto degli operai/e e impiegati/e! Nel 1970, circa
il 70% della ricchezza prodotta ritornava ai lavoratori/trici
sotto forma di salario o di indennità sociale, mentre il 30%
andava al padronato e agli azionari. Nel 2000, è solo il 60% che
ci riviene, mentre il 40% è accaparrato dai capitalisti!

Un esempio: fra il 1985 e il 1993, il potere d'acquisto degli
operai/e e degli impiegati/e è cresciuto di appena lo 0,7%,
mentre il reddito del capitale (azioni, patrimonio fondiario,
titoli bancari) è aumentato del 59,4%!

Così, nel 1998, Liliane Bettencourt, ereditiera e PDG di
L'Oreal, disponeva di un patrimonio, stimato dal "Nouvel
Economiste", di 65,3 miliardi di franchi, cioè 400% di più
rispetto a 6 anni prima!

Conclusione: la ricchezza creata è sufficiente per finanziare
pensioni di 1500 euro, in tutto il mondo, a 55 anni ! E per fare
abbastanza, finanziare gli studi dei giovani in formazione e
indennizzare meglio i disoccupati.

Dunque:

1. non bisogna mollare;

2. non c'è un problema di produzione della ricchezza, ma un
problema di accaparramento della ricchezza da parte di una
classe sociale parassitaria;

3. le pensioni devono essere finanziate dalla ricchezza
prodotta;

4. la regressione sociale continuerà finché non sarà rimesso in
discussione il potere del padronato di accaparrare le ricchezze
prodotte.

5. costruiamo lo sciopero generale e intercategoriale, con i
sindacalisti che lottano per, e contro i burocrati che la
combattono!


Alternative libertaire
 

 

 

 

 


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