Un anno fa i sindacati
rigettavano unitariamente il piano Fiat che veniva siglato invece solo dal
Governo. Il piano prevedeva che la Fiat ad Arese, dei 2.500 dipendenti rimasti,
se ne sarebbe tenuta 500 e avrebbe spazzato via gli altri 2000. Che affidava
alla eventuale ricollocazione nelle aziende che sarebbero subentrate nell’area.
Oggi questo accordo contiene
la formale accettazione di questo piano.
La Fiat in questo accordo non
enuncia nessun impegno a mantenere siti produttivi in questa area.
I lavoratori posti in cig
saranno tutti collocati all’esterno della Fiat.
E’ un accordo che spazza via
un anno di lotte, gli accordi che prevedevano la produzione dell’auto ecologica
ad Arese, e la sentenza ancora in vigore che impone alla Fiat di riportare il
lavoro in questa area.
Proclamare che essere in
cassa integrazione dà il vantaggio di risultare ancora dipendenti Fiat è una
pura finzione mistificatoria.
L’accettazione della
“proroga” di questa cassa integrazione in continuità con la precedente include
inoltre la sua accettazione : che abbiamo contestato con ricorsi legali.
Le modalità della cassa
integrazione previste dal decreto governativo, oltre i corsi di formazione che
qui si dice saranno tenuti ad Arese, prevedono anche l’obbligo di dover
accettare l’avviamento a lavori socialmente utili. Con il rischio di essere
obbligati a lavori umilianti nei comuni, previo se no l’annullamento della
cassa.
Con questo accordo si
discriminano anche i lavoratori : alcuni dovranno obbligatoriamente, alla fine
dei 12 mesi, andare in mobilità.
Siamo quindi all’ennesimo
accordo che segue quelli fatti da 10 anni all’Alfa Romeo e che hanno
progressivamente prodotto la distruzione di questa fabbrica.
L’accordo prevede anche che
qualora ci sia l’annullamento della cigs la Fiat può procedere alla messa in
mobilità dei lavoratori.
Ancora più emblematico è il
modo con cui si è arrivati alla firma. Lo Slai Cobas, che dei cassintegrati
rappresenta il 63% dei voti alle ultime elezioni Rsu, non è stato convocato
all’incontro al Ministero. A fatto compiuto, quando i lavoratori saranno già
posti in cig, Cgil, Cisl, Uil chiedono la consultazione dei lavoratori.
Anche oggi sono continuati i
presidi alle portinerie.
Nessun lavoratore è entrato
un fabbrica.
Nessun camion ha varcato i
cancelli di Arese.
Martedì lo Slai Cobas
chiederà di bocciare questo accordo, per richiamare la Fiat ai propri impegni
sullo stabilimento di Arese e nel polo della mobilità sostenibile.
Perché finalmente si parli di
lavoro ad Arese e non di licenziamenti.
Imponendo alla Regione
Lombardia un reale insediamento di aziende nell’area di Arese e l’impegno
concreto di assumere i lavoratori
In allegato : il testo
dell’accordo
Slai Cobas Alfa Romeo - Arese